E' uscito da qualche tempo sulla piattaforma streaming più famosa del mondo "Netlfix" un bel docu-film sul mondo dell'alpinismo moderno "Sfida per la vetta".
I protagonisti di questo documentario sono i due alpinisti sono Ueli Steck e Dani Arnold. Per chi non conoscesse questi nomi, si sta parlando di due personaggi che hanno rivoluzionato il mondo dell'alpinismo dando vita alla nuova era dell'alpinismo veloce e moderno.
Parlando ora del documentario come prodotto di intrattenimento, i signori di Netflix hanno fatto un gran bel lavoro. La narrazione dell'evoluzione di Ueli Steck è avvincente e riesce a far capire la mentalità "un pò pazza" dell'alpinista rinominato "the swiss machine". Anche tutta la narrazione della sfida che si crea nella mente di Dani Arnold è altrettando azzeccata.
Le immagini sono a dir poco straordinarie. E' un documentario adrenalico che fa trascrorrere piacevolmente e abbastanza velocemente l'ora e mezza di contenuti.
La regia di Nicholas de Taranto, Götz Werner è stata fatta in maniera precisa e a regola d'arte. La scelta dell'arco temporale del documentario che vede un giovane Ueli Steck allenarsi con il suo amico Alex Honnold (film Free Solo) sulle montagne dello Yosemite pian piano avvicinarsi a quello che diventerà uno dei più grandi alpinisti di sempre. La "sfida" che nasce in un primo momento in maniera bonaria da parte di Dani Arnold (che vedeva Ueli come un vero e proprio mito) diventerà invece una specie di ossessione che porterà, purtroppo, a far nascere dei fort contrasti tra i due. Cosa che in definitiva fa parte dello sport da competizione ma che non si vorebbe veder nascere nell'ambiente di Montagna.
Tantissimi gli interventi di amici e familiari dei due che fanno capire meglio le due personalità così differenti dei due alpinisti e alllo stesso tempo affascinati dallo stesso obbiettivo. Salire più veloce montagne impossibili!
Lo consiglio vivamente, se non lo avete già visto, per il piacere di vedere bellissime immagini e curiosità su una realtà dell'alpinismo, quello moderno, che è bene conoscere. Stimola pensieri e riflessioni sul tipo di rischio che si corre e mette in moto,quindi ,considerazioni su come ognuno di noi interpreta la montagna, la passione per la montagna e le attività che ci spingono a viverla.
Autore
Gabriele Sanzi